Il Ministero delle imprese e del made in Italy ha definito i termini di apertura dello sportello agevolativo e le modalità di presentazione delle domande inerenti la realizzazione di programmi di sviluppo volti a rafforzare e favorire la competitività e la resilienza delle catene di approvvigionamento strategiche, a partire dal settore automotive, attraverso lo strumento dei Contratti di sviluppo (Ministero delle imprese e del made in Italy, comunicato 17 marzo 2025).
Le filiere produttive strategiche identificate includono, oltre all’automotive, settori come agroindustria, design, moda e arredo, metallurgia, meccanica strumentale, elettronica, aerospaziale e chimica.
Questo intervento si inserisce nel contesto più ampio del decreto MIMIT del 6 novembre 2024 “Sostegno al sistema di produzione per la transizione ecologica, le tecnologie a zero emissioni nette e la competitività e la resilienza delle catene di approvvigionamento strategiche”, modificato dal decreto del 23 gennaio 2025, che prevede una riserva di risorse in favore dei programmi di sviluppo relativi alla filiera strategica “design, moda e arredo”, a valere su risorse del PNRR.
Le domande per accedere agli incentivi saranno accettate dal 8 aprile al 10 giugno 2025 tramite la piattaforma online di Invitalia, che gestisce la misura per conto del MIMIT.
È importante notare che anche le istanze di Contratti di sviluppo già presentate e sospese per mancanza di risorse finanziarie possono essere ripresentate.
Il provvedimento prevede un finanziamento complessivo di 500 milioni di euro, con almeno il 40% delle risorse destinate a progetti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Le agevolazioni saranno erogate sotto forma di finanziamenti agevolati, contributi in conto interessi e spese, nel rispetto delle intensità massime di aiuto stabilite nei Titoli II, III e IV del decreto ministeriale del 9 dicembre 2014.
Le domande devono essere presentate esclusivamente in forma elettronica e devono includere una serie di documenti specifici, tra cui una dichiarazione sostitutiva del legale rappresentante riguardo ai requisiti di ammissibilità e una perizia tecnica asseverata.
Inoltre, le imprese possono aggiornare le loro istanze precedentemente presentate, fornendo dettagli sulle modifiche al piano occupazionale o alle caratteristiche tecnologiche degli investimenti.
È fondamentale che le domande siano complete e conformi alle disposizioni normative per evitare invalidità.
È prevista una procedura valutativa a graduatoria atta a determinare l’ordine di ammissione alle valutazioni istruttorie basata su specifici indicatori:
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l’innovatività del programma di sviluppo, con la valorizzazione delle spese in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, come individuati dagli allegati A e B della legge 11 dicembre 2016, n. 232;
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l’impatto occupazionale connesso al programma realizzato, con particolare riguardo all’impiego di personale in possesso di laurea in discipline di ambito tecnico o scientifico;
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il coinvolgimento di piccole e medie imprese nel programma di sviluppo.
Il punteggio complessivo ottenuto potrà poi essere incrementato – fino ad un massimo del 15% – qualora le imprese siano in possesso:
– del rating di legalità;
– di almeno una certificazione ambientale (EMAS, ISO 140001, ISO 50001);
– della certificazione della parità di genere.